Anno bisesto anno funesto.
Pensavo fossero vecchie dicerie e invece il 2020 non poteva andare peggio…diciamo che con le cose negative, quest’anno ha voluto proprio strafare.
Tutto ha avuto inizio ormai quasi un anno fa quando un virus venuto dalla Cina ha stravolto le nostre vite. TUTTE.
Tutti abbiamo perso qualcosa, penso a chi ha perso un lavoro, a chi è stato messo in cassa integrazione, a chi ha dovuto chiudere un’attività e chi peggio è stato male o ha perso una persona cara senza neppure potergli stare vicino.
Penso alle cose rimandate, ai viaggi non fatti, ai sogni spezzati, all’entusiasmo smorzato di chi aveva tanti progetti o semplicemente di chi pensava che tutto sommato sarebbe stato felice nella sua routine come sempre e invece il 2020 non ha perdonato nessuno. E a messo in ginocchio tutti.
E no, non ci ha resi migliori, ci ha resi solo più stanchi, più depressi e più disillusi.
Se questa primavera eravamo spaventati ma anche pieni di energie per fronteggiare questa calamità, a trarre insegnamento e anche giovamento da ritmi più lunghi, meno impegni, a riscoprire casa, famiglia e più tempo a disposizione, pronti a disegnare arcobaleni, a cantare sui balconi e a gridare CE LA FAREMO. Oggi non ce la facciamo più. Perché se l’essere umano è programmato per “sopportare” stress e traumi nel breve periodo, alla lunga subentra lo stress, l’ansia, la debolezza ; insomma alla fine tiri tiri e la corda si spezza. E si perde la pazienza.
Ma poi quello che ho visto in quest’anno è che non solo il covid ha creato scompiglio, ma tante vite e tante persone sono state scombussolate anche per eventi non direttamente collegati con il virus, quindi un anno particolarmente sfigato su tutti i fronti …diciamolo pure. Anno nato sotto la congiunzione astrale del gatto nero direi.
Ci siamo destreggiati tra DPCM notturni che entravano in vigore la mattina successiva, smart working, didattica a distanza (e Dio solo sa quanto si sono esauriti anche genitori in smart working e figli in casa), bollettini quotidiani, zone rosse, arancioni, gialle che neanche strega comanda colori, fino all’apoteosi della chiarezza delle linee guide durante queste feste (che sto ancora cercando di decifrare).
Insomma arrivare sani (di mente) e salvi al 31.12.2020 dobbiamo già considerarlo una fortuna e lasciare alle spalle questo annus horribilis dovrebbe già renderci felice.
Guardate me… Un anno senza arte, un anno senza lavoro, un anno dove tutte le decisioni giuste prese negli anni con tanti sforzi mi sono sembrate sbagliate in un attimo. Un anno dove la città che ho scelto con tanti sacrifici è diventata il bersaglio n1, il capro espiatorio della pandemia nazionale, milanesi trattati come appestati quest’estate e Milano mai vista così agonizzante. Ma alla fine era un destino di tutti.
E allora se mal comune mezzo gaudio, lasciamoci alle spalle tutti uniti questo 2020.
Lasciamoci alle spalle tutto il negativo che questo anno ci ha portato e cerchiamo di essere positivi, da qualche parte ho letto che il sentimento più umano non è l’amore …ma è la speranza. Allora speriamo, guardiamo avanti, ci riprenderemo quello che è nostro, e vedrete che tornare alla normalità non ci sarà mai sembrato così straordinario.
Quel caffè che prenderete al bar non sarà mai stato così buono, quella sera a cena non sarà mai stata così magica, quella vacanza non sarà mai stata così perfetta e quell’abbraccio non sarà mai stato così forte…e così via (pensate e aggiungeteci quello che vi fa stare meglio…).
Perché si sa alla fine sono le cose più semplice che ci fanno stare bene e ci rendono felici….
E allora vi auguro un fantastico 2021, e vi auguro di rinnamorarvi, delle vostre vite vecchie che riprenderete o delle vostre vite nuove perché quelle pre-covid ora vi stanno strette o perché le avete dovute per forza cambiare.
E io credo che la bellezza e l’arte ci aiuteranno e alla fine usciremo a riveder le stelle e non ci saranno mai sembrate così belle….
La bellezza e l’arte ci aiuteranno
Auguri a te
Grazie che ci sei