Milano omaggia con una mostra a Palazzo Reale, Oliviero Toscani, per celebrare i suoi 80 anni, di cui 60 passati da fotografo.
Le sue foto hanno fatto il giro del mondo, e la mostra ripropone quelle più celebri.
A movimentare il ritmo delle sale, due video, ad inizio e fine mostra, che ci mostrano retroscena del suo lavoro, aneddoti preziosi per capire meglio il genio di Toscani.
Ha lavorato per le più celebri riviste di moda come Elle, Vogue, GQ, Harper’s Bazaar e per gli stilisti più noti come Valentino, Fiorucci.
Conosciamo bene le sue campagne per Benetton, nate come campagne pubblicitarie del marchio, fino a diventare vere e proprie denunce di temi sociali importanti.
Toscani c’era negli anni ’80 quando il mondo era afflitto dalla piaga dell’Aids e non lo nasconde anzi lo mostra sui cartelli pubblicitari di tutte le città, fa lo stesso con il tema del razzismo e quello di una malattia dei giorni nostri: l’anoressia.
Ce la ricordiamo tutti la famosa foto della modella anoressica scattata nel 2007 in una posa che non celava per nulla la sua malattia, una campagna choc contro l’anoressia. In realtà quello che la società rifiutava e si indignava di vedere attraverso le sue foto, era però quello che la stessa società aveva creato e accresciuto nel mondo della moda.
A chi lo ha sempre accusato di essere un provocatore , lui ha sempre risposto di essere semplicemente un situazionista, e non potrebbe essere più vero. Toscani è sempre stato sul pezzo, ha sempre sfruttato il momento, o meglio, ha sempre denunciato le problematiche del momento, cosciente del fatto che un fotografo ha l’onore , ma anche l’onere di far vedere alla gente quello che non vuole vedere o non sa vedere.
In un mondo di immagini, ci si rende conto che qualcosa esiste solo se la vediamo, purtroppo e persino la guerra non si sottrae a questo meccanismo, sappiamo che c’è se ne vediamo delle immagini. Generazioni di San Tommaso che credono solo se vedono.
Forse è vero che a volte è andato un po’ oltre, per esempio quando scatta una foto con due bellissimi modelli giovani vestiti lui da prete lei da suora che si baciano, censurata dal Vaticano per ovvie ragioni.
O come quando suggerisce all’imprenditore Maurizio Vitale fondatore di Robe di Kappa il nome Jesus per il marchio dei nuovi jeans realizzati negli anni 70. E non pago della scelta del nome, idea nata per caso tra le strade di New York vedendo la pubblicità dello spettacolo Jesus Christ Superstar , crea come campagna pubblicitaria la foto del fondoschiena della sua allora fidanzata con indosso il jeans con scritto “Chi mi ama mi segua” .
Il suo essere situazionista è spesso stato scambiato per essere un provocatore, ma quando è stato un provocatore fine a se stesso è difficile trovare altri termini o riuscire a dare un’altra spiegazione, se non citando Oscar Wilde “c’è solo una cosa peggio dell’essere chiacchierati: il non essere chiacchierati”.
Potrà succedere, che se andrete a vedere la mostra ve lo chiederete spesso, fin dove è giusto spingersi con la fotografia? Con l’arte? ….Io la risposta ancora non ce l’ho.
So solo che a fine mostra al bookshop mentre guardo le cartoline con le sue foto, mi cade lo sguardo sulla famosa campagna dei jeans, la prendo, la guardo un attimo e la giro. Foto del 1973.
E penso che l’ha scattata 50 anni fa, e siamo ancora qui a chiederci se ha fatto bene o fatto male, se sia giusta o sbagliata, se è stato un gran colpo di marketing o un’offesa, una provocazione.
50 anni dopo.
E capisco perché Toscani sia un genio. Nonostante le polemiche.
OLIVIERO TOSCANI. PROFESSIONE FOTOGRAFO.
Dal 25 giugno al 25 settembre 2022
A Palazzo Reale, Piazza Duomo, 12, Milano.
Lunedì chiuso.
Martedì, mercoledì, venerdì, sabato e domenica ore 10.00 -19.00
Giovedì 10.00-22.30
La biglietteria chiude un’ora prima
link sito ufficiale della mostra :
https://www.palazzorealemilano.it/mostre/professione-fotografo