E’ giunta alla settima edizione la fiera dedicata alla fotografia d’arte, l’appuntamento più atteso della stagione espositiva milanese.
In programma dal 10 al 13 marzo 2017 a The Mall nel quartiere di Porta Nuova, la scorsa edizione ha registrato 24.000 visitatori e quest’anno si ripropone nel suo format ormai consolidato: da una parte gallerie che espongono collettive o progetti monografici, e dall’altra, artisti che espongono individualmente nella sezione Proposte MIA. Stiamo parlando di 130 espositori di cui 80 gallerie partecipanti provenienti da 13 nazioni.
Girando tra gli stand è possibile trovare artisti ormai consolidati, piacevoli e mai stancanti conferme, e nuove proposte dal taglio assolutamente promettente.
Vediamo quelli che Arte Milano ha scelto per voi.
Originali i lavori di Bernard Pras, artista francese che rivisita i capolavori della storia dell’arte come “L’urlo” di Munch, “L’Angelus” di Millet o i ritratti di Arcimboldi con l’utilizzo di materiali quotidiani e di scarto. Mazel Galerie.
Il focus dell’ungherese Laszlo Meszaros sono i ritratti di stile rinascimentale, fortemente influenzato dai maestri come Caravaggio e El Greco, ritrae gente comune elevandone il rango, così una comune giovane adolescente affetta da acne posa come una duchessa di una corte italiana del ‘400. Tobe Gallery.
Claudio Montecucco, mia personale e piacevole scoperta della passata edizione, rimane per me una continua conferma. I suoi scatti sono quasi sempre rubati, colgono l’attimo e la naturalezza di un soggetto che non è mai in posa, catturano una bellezza non svelata, nascosta, intima. Questa volta, antecipando Bookcity, ci propone un’edizione dedicata esclusivamente alla lettura, ai suoi primi lavori, dove un libro, un giornale, una rivista, fanno da tramite e da silente ponte tra il soggetto e chi lo ritrae. Galleria Blanchaert.
Fra le proposte Mia troviamo Roger Corona, che presenta il suo progetto Pattern Geometrico, la sua è una ricerca che dura da più di trent’anni, un’indagine sul corpo iniziata con lavori che catturano dettagli (bocche, labbra, occhi, mani) per poi spostarsi ad una visione d’insieme. I corpi voluttuosi sono visti in chiave scultorea. I suoi scatti sono rigorosamente in bianco e nero, le sfumature di questa gamma cromatica danno volume e grazia a questi corpi. Puliti, lisci, lineari, eleganti, tendono verso un’ideale di perfezione assoluta, solo l’arte della fotografia può elevare a perfezione un corpo imperfettamente umano.
La tedesca Elena Helfrecht ci propone i suoi autoritratti in un lavoro continuo di ricerca interiore, la fotografia diventa strumento per spingersi a superare i propri limiti, i propri blocchi e le proprie paure. Galleria Cell63.
Sempre nella stessa galleria espone Mathilde Nardone, le sue non sono fotografie, ma scansioni dirette dell’oggetto. Sono fiori selvatici adagiati su uno scanner, fiori di un giardino segreto, quello della memoria, dei racconti di una nonna che vuole trasmettere alla nipote i suoi ricordi, il passato. Ma non tutto può e vuole essere condiviso, tra i tanti ricordi svelati ce ne sono molti altri celati, quegli spazi neri tra un fiore e l’altro, oscuri; li si trovano le domande che non trovano risposta. Galleria Cell63.
Chiudiamo con il maestro indiscusso e padre della fotografia di alta moda Gian Paolo Barbieri, per lui non c’è bisogno di alcuna introduzione ne spiegazione, ci regala sempre bellezza e seduzione pura, tra tutti gli scatti ho scelto e qui vi offro “Hommage a Hans Holbein” Vivienne Westwood del 1997. 29 Arts in progress gallery.
MIA PHOTO FAIR 2017 / 10 – 13 MARZO / THE MALL – PORTA NUOVA, MILANO http://www.miafair.it