I re Magi sono di Milano. Diciamo che questa è una mezza verità. Se volete scoprire tutta la verità sui Re Magi e Milano, state leggendo l’articolo giusto.
Innanzitutto…. chi sono i Re Magi?
I Magi ovvero i maghi, in antichità erano coloro che avevano delle capacità divinatorie, quindi non dovete immaginarveli come li intendiamo noi oggi tipo Copperfield o con il cilindro da cui fanno uscire ogni cosa , ma persone sagge (da mag in antica persia scienza, saggezza), che praticavano culti divini, interpretavano sogni, erano grandi esperti di astrologia e sapevano interpretare gli astri, insomma erano più connessi con il soprannaturale.
Da dove venivano i Re Magi?
Le scritture dicono che venivano da Oriente, ed è molto verosimile, probabilmente proprio dalla Persia.
Infatti nelle primissime raffigurazioni dei re magi, questi indossano le tipiche vesti persiane e il berretto frigio (dalla regione Frigia in Asia Minore, l’attuale anatolia)
Quanti erano i Re Magi?
Nel Nuovo Testamento non viene mai indicato che i Magi erano tre ne tanto meno che fossero Re, viene sempre usata l’espressione “i magi”(Mt 2,7) , “alcuni Magi” (MT 2,1), ma nonostante tutto la tradizione iconografica ha iniziato a rappresentarli come tre.
Molto probabilmente come spesso accade la rappresentazione esprime anche altri significati, il numero tre può essere usato per esempio per rappresentare la trinità, tre è anche il numero della perfezione e tre erano allora i continenti conosciuti (Europa, Asia e Africa), ad indicare che tutto il mondo stava rendendo omaggio al nuovo Re (Gesù) .
Mentre la scelta dei nomi Gaspare, Baldassarre e Melchiorre si perde nella notte dei tempi.
I re Magi e Milano. La tradizione.
Ecco che i Re Magi, dopo aver fatto visita a Gesù passano la loro vita a diffondere la notizia che il Messia era nato, fino a morire in tarda età. Dopo un paio di secoli, Elena la madre di Costantino, fervente cristiana che cerca reliquie sacre, trova le reliquie dei re magi, le dona al figlio Costantino che era imperatore dell’Impero Romano e guarda caso tra le capitali dell’Impero chi era la numero 1, Milano of course. Costantino quindi le dona al vescovo di Milano di allora, il vescovo Eustorgio.
E qui la storia vera si lega alla leggenda, il vescovo fa trasportare dai buoi un sarcofago di pietra enorme dove all’interno erano custodite le spoglie dei Re Magi , a un certo punto i buoi si fermano. Non vanno più avanti. Non c’è modo di farli proseguire. Niente da fare. I buoi non si muovono, e Eustorgio lo prende come un segno e lì decide di costruire la chiesa per ospitare le reliquie dei Re magi. Quella che appunto noi oggi conosciamo come la Basilica di Sant’Eustorgio (perchè poi lì verrà seppellito anche lui).
I re Magi e il Barbarossa. Il furto e la restituzione.
Quando Federico il Barbarossa decide di radere al suolo Milano, trafuga della Basilica i resti dei Re Magi e li porta in Colonia, e dovranno passare secoli prima che Milano ne veda la restituzione, avvenuta solo nel 1903 grazie all’intervento del Cardinal Ferrari e da allora sono conservate in un reliquiario sopra l’altare dedicato a loro nel transetto destro.
I re Magi e Milano. Oggi.
C’è una tradizione bellissima che lega Milano ai magi, ogni anno il 6 gennaio c’è una rievocazione storica, una tradizione molto antica iniziata nel Medio Evo e mai più interrotta.
Un corteo con i tre re magi sfila in costume dal Duomo e avanza tra la folla fino all’ingresso in Sant’Eustorgio.
Tutti aspettano ammaliati il passaggio del corteo, e la cosa bella è che tutti possono partecipare alla rievocazione storica, basta dare la propria disponibilità al termine delle messe in Basilica qualche settimana prima l’evento.
In ogni caso la Basilica di Sant’Eustorgio ha moltissimi altri capolavori, che vale davvero la pena conoscere. Quindi preparatevi, appena torneremo alla normalità sarà un posto dove vi guiderò con molto piacere.
Buona Epifania…e buona befana….beh la vera storia della befana, invece, ve la racconto un’altra volta 😉
delle loro supposte reliquie da Milano a Colonia, voluta da Federico Barbarossa nel 1164, e il testo del domenicano Giacomo da Varazze, vescovo di Genova alla fine del Duecento e autore della Probabilmente alla trasformazione dei magi in re ha contribuito anche l’interpretazione, per cosi dire estensiva, di alcuni passi dell’Antico Testamento, soprattutto Isaia 60,1-6 e Salmi 72,10. Nel primo passo si dice: “Cammineranno i popoli alla tua luce, i re allo splendore del tuo sorgere” e si fa riferimento anche a doni come oro e incenso. Nel secondo si elencano i re di Tarsis, di Sceba e di Seba, nell’atto di pagare tributi e offrire doni. E si conclude dicendo che “tutti i re gli si prostreranno dinanzi, tutte le nazioni lo serviranno”. Non e un caso unico in relazione alla Nativita. Anche il bue e l’asinello, assenti dai Vangeli riconosciuti, sono probabilmente arrivati nel presepe grazie a Isaia 1,3: “Il bue conosce il suo proprietario e l’asino la greppia del suo padrone, ma Israele non conosce, il mio popolo non comprende”.